Vestiti a cipolla

In questi giorni usciamo un po’ arrangiati: giacche con le infradito, giubbotti sopra t-shirt a maniche corte, ombrello in borsa… Ci si incontra, ci si sorride… e poi ci si lamenta dell’instabilità del tempo.

Eppure, se ci pensiamo, è un tempo meraviglioso: alle dieci del mattino c’è ancora aria d’estate, il sole è splendido e scalda come a luglio. Di che lamentarsi, allora?

Forse del fatto che non possiamo prevederlo e che l’autunno dovrebbe presentarsi differentemente, dopo l’estate.
Preferiremmo una situazione costante, priva di sorprese, che ci lasci la sensazione di avere tutto sotto controllo e che tutto sia come sempre. Ma siamo alle solite: da una parte il bisogno di dominare ciò che accade, dall’altra l’insofferenza per il cambiamento — anche quando porta qualcosa di buono.

Siamo fatti per abituarci e, a volte, persino la novità positiva ci disturba, solo perché non l’avevamo prevista. Così come ci vestiamo “a cipolla” per affrontare ogni evenienza, vorremmo sentirci sempre pronti a tutto, protetti da ogni imprevisto.

Eppure la vita non si veste a strati: si mostra com’è, mutevole, imprevedibile, viva.
Sta a noi sorridere del bello che capita, accoglierlo senza sospetto, goderne senza paura che finisca.

Evviva la scoperta, se è positiva!
Evviva la nostra forza reattiva e resiliente, se invece la vita ci mette alla prova!

Il tempo è ciò che è — e ogni giornata è un equilibrio tra ciò che organizziamo e ciò che resta da inventare, tra ciò che dobbiamo e ciò che vorremmo fare, tra il bello ed il brutto dietro l’angolo. Ma ciò che conta è sentirsi pronti ad affrontare con la fiducia in noi, con la speranza di come le cose evolveranno e godere del bello e buono quando si presenta, anche se imprevisto.


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