Ritorno alla ferialità

L’apertura delle scuole dopo le vacanze estive segna, in parte, il ritmo del nostro ritorno alla ferialità. Le strade si riempiono di nuovo di traffico, gli orari tornano a imporsi, le giornate si lasciano scandire da impegni familiari e lavorativi. È come se il tempo riprendesse a camminare in fila ordinata, dopo le deviazioni e le pause delle vacanze.

Eppure, nulla si ripete davvero allo stesso modo. Non è mai una copia esatta del passato: colleghi nuovi, incarichi diversi, relazioni che cambiano, abitudini che si intrecciano con esigenze inattese. La ferialità non è mai identica, ma sempre un po’ rinnovata. Consideriamo il ritorno alla “ferialità” non come una replica meccanica del “prima”, ma come un nuovo inizio che porta sempre con sé piccole differenze. Le ferie non sono solo una sospensione che, lasciando tutto allo stesso posto, ce lo fa ritrovare immutato, solo da riprendere.

Ricominciare non significa riprodurre il “già vissuto”, ma abitare la quotidianità con uno sguardo più consapevole per un nuovo inizio. La vacanza ci ha regalato pause, silenzi, incontri, scoperte. Portarne traccia nel nostro presente può rendere più leggero l’impatto con la routine.

Forse il segreto sta proprio qui: accettare che la ferialità non è la fotocopia di ieri, ma una tela nuova su cui dipingere, con i colori che abbiamo scelto o raccolto lungo il rilassante cammino estivo.


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