Non esiste solamente il lavoro

Ti entusiasmi, ti impegni alla grande, ti confronti, studi e vai incontro ai tuoi compiti con la determinazione di chi non li lascia fino a quando non li abbia portati a termine.

Quando incontri un amico o passi del tempo con un gruppo per un gradevole caffè, dopo qualche minuto tra un argomento e un altro fai cadere la chiacchierata sul tuo lavoro. Racconti, ti elettrizzi, gli occhi contenti inseguono qualche situazione che hai sbrogliato e per la quale ti sei sentita proprio “una grande”…

Il tempo non ti basta, vorresti fare ancora di più e aspetti il giorno successivo per concentrarti ancora di più per fare meglio.

Quando torni a casa, tante volte prepari il lavoro per il giorno successivo; chiedi pazienza agli altri di casa per lasciarti studiare per un pò perché il tuo lavoro è impegnativo. Qualcuno apparecchia e gli affettati sono in tavola insieme ad una ciotola di insalata già pronta appena tirata fuori dalla sua busta.

Finalmente la cena è pronta e buona abitudine vuole che si chiacchieri tutti in un giro di ascolto e conversazione. Se sei un insegnante, mi auguro per te che non si ripeta la circostanza in cui inizi a parlare dei tuoi bambini a scuola e di quello in particolare che ti ha fatto commuovere o, peggio, di tutta la confusione che c’è stata in aula…La tua dolce metà e vostro figlio hanno due possibilità; si sentono inseriti in una famiglia di 30 persone oppure si sentono esclusi da quella di 27 pur tentando di farvi parte mentre tu continui a escluderli…

Che dimensione ha per te il tuo lavoro? Quanto concorre a rendere soddisfacente la tua vita? Le tue relazioni, la famiglia, gli hobby, il riposo hanno uno spazio oltre la dimensione “lavoro”?

A volte, nel succedersi veloce delle giornate puoi non renderti conto che finisci in una spirale in cui tutto ciò che non vi rientra, rischia di essere un di più. E forse è proprio quel “di più” a dare senso e colore alla tua vita? Stai lasciando per strada pezzi di emozioni, leggerezza, silenzi essenziali per i tuoi progetti? Cercare di ottenere la felicità in una dimensione che in sé dovrebbe regalarti soddisfazioni, potrebbe creare una richiesta di aspettative che il lavoro non può riconoscerti.

Cercare amicizie sul lavoro e non individuare professioniste e professionisti con cui collaborare, potrebbe farti andare incontro a forti delusioni perché stai confondendo i piani.

Il lavoro è lavoro ed è anche merito tuo se riesci a stabilire relazioni serene e sinergiche; ma non necessariamente andare d’accordo sul lavoro vuol dire aver trovato l’amicizia della vita. Le due dimensioni appartengono a piani differenti.

Il lavoro, in molti casi, implica una frequentazione quotidiana: opportunità grandiosa ma anche rischio. Ti suggerisco di tenere il rapporto di lavoro su una base di rispetto e riconoscimento professionale con cordialità; ti protegge da confusioni, eventuali conflitti e rotture che non danneggiano solamente le parti in causa ma si allargano all’intero contesto lavorativo, anche in previsione del fatto che si costringono gli altri a prendere posizione per l’uno o l’altro. Tutto ciò non per dire che sia negativo far nascere rapporti di amicizia al lavoro. Quando dovesse accadere però, sarà difficile separare i due piani e, di conseguenza, è latente il rischio di diventare complici più che alleati, una unione forte che vista da parte degli altri può creare barriere difensive e spingere a formare altre aggregazioni compensative, della stessa forza.

Viva l’amicizia creata al lavoro quando diventa elemento di forza per tutti, di propulsione e di collaborazione; un’amicizia quando essere in due agevola l’essere aperti a quattro, a dieci, a cento.

Non regalare in maniera caotica e frenetica tutte le tue energie alla tua giornata lavorativa. Sicuramente hai altre dimensioni in cui esprimere la tua libertà, in cui altra parte dei tuoi desideri cerca un approdo, quando senti di stare bene con il tuo silenzio, con te… Cerca di separare le tante intelligenze e le più variegate aspettative e di inserirle nel tuo animo e lascia il lavoro in un tempo circoscritto. Poi, cerca altro.

Fatti bastare il tempo e la volontà e, non fare come me che tante volte, di sera quando potrei finalmente godere del mio tempo per rilassarmi con gli altri oppure per rimanere in silenzio riposandomi o seguire la mia serie preferita… inizio ad organizzarmi per tutto ciò ma dopo 10 minuti crollo per la stanchezza e già dormo profondamente…


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