L’incontro con chi non conosci…

Ti sarà capitato di adombrarti quando un tuo grande amico chiamato ad ascoltarti, non si sia trovato d’accordo con le tue ragioni. Non ti è piaciuto che ti contestasse, che magari ti proponesse di guardare la situazione da un altro punto di vista. Non lo hai cercato per un pò, non te lo aspettavi da lui… in quella occasione, non è stato tuo complice.

In realtà, tante volte, da un amico cerchiamo le conferme per non sentirci in errore, vorremmo essere consolati e protetti dalla verità… cerchiamo il consenso e non il confronto.

Questa è una delle ragioni per cui, spesso, ci difendiamo dall’incontro con chi non conosciamo: ci allarma il confronto, la differenza. Preferiamo partecipare a incontri di cui conosciamo i partecipanti. – Loro mi conoscono ed io conosco loro…- oppure mi illudo di conoscerli perché ciò mi tranquillizza e soddisfa il mio bisogno di tenere tutto sotto controllo, senza discontinuità, senza imprevisti.

In realtà, conosciuto o meno, l’altro, anche se amico, non è una fotografia: si muove, cresce, cambia. Molte volte, evitiamo di seguire le metamorfosi e preferiamo rimanere legati a ciò che già conoscevamo. A volte applichiamo lo stesso format anche ai figli e ai compagni di viaggio.

A un certo punto, l’altro, anche conosciuto, si palesa con una manifestazione di sé che ci fa dire:-da te non me lo aspettavo, non ti riconosco più – Non abbiamo voluto conoscere, attribuiamo il cambiamento a cause terze o, peggio a persone terze, la ragazza, gli amici i colleghi che lo hanno “trasformato”…

Eppure, dovremmo entrare nella convinzione che, senza se non ci incuriosiscono le differenze dell’altro, il nostro universo diventa uno specchio che riflette di noi stessi solo ciò che vogliamo.

L’incontro con chi è altro da te apre la via della conoscenza e delle emozioni verso un universo fino a poco prima sconosciuto. Se non facciamo l’errore di cercare nell’altro ciò che ci rassomiglia, saremo in grado di cogliere elementi che non potremmo mai incontrare, del tutto ignoti e che tali rimarrebbero senza la presenza di un altro differente da noi. Più saprai cogliere nell’altro ciò che è differente da te, più aprirai la strada alla tua crescita personale. Non perderai nulla di te attraverso una sana e gratuita contaminazione, sarai più sicuro delle tue convinzioni e arricchito di novità.

L’incontro cui ti predisponi con libertà, senza pre-giudizi, senza filtri né allarme, ti spiazza, ti decentra, ti pone dubbi, ti incuriosisce. Se l’incontro diventa confronto ed accetti la dualità come elemento imprescindibile e prezioso per la tua crescita, diventa una fonte inesauribile di varietà inesauribili che ti apre a dimensioni altre.

Sorridere a un nuovo incontro è un profondo atteggiamento che rende prezioso ed unico tutto ciò che scopri, che riconosce la grandezza di ogni particolare, che disegna pezzi di esperienza sulla base di curiosità ed intraprendenza, rispetto e coraggio, fiducia e speranza, che, essendo rappresentativi dell’altro, non sarebbero mai venuti alla luce nel tuo mondo…

La narrazione di tanti nostri capitoli di vita riporta le soddisfazioni per i successi ma anche e soprattutto, l’orgoglio per come abbiamo saputo rialzarci dopo insuccessi, rinunce, perdite, separazioni. In questo succedersi di concretezza, emozioni, sensazioni, guardandoci indietro riusciamo a cogliere i tanti incontri avvenuti, ognuno dei quali ha un significato, anche se non lo abbiamo immediatamente colto.

Il tuo racconto si svolge con tanti altri protagonisti, conosciuti e non, che ti hanno contaminato, ostacolato e, per questo sfidato; ti hanno vinto e sconfitto ma anche spinto a rialzarti per scelta o per necessità. Ognuno è stato parte di un percorso e, qualunque altro al suo posto, probabilmente ti avrebbe fatto operare scelte diverse.

Nemmeno te ne sarai accorto: volti fugaci, silenzi in un treno preso a volo, una fila al supermercato, una precedenza in auto, un parcheggio segnalato in ritardo, una porta aperta all’ingresso di un bar… tutto nell’anonimato totale; eppure te ne ricordi. Tutti, nei corridoi della nostra esistenza, dai più cari ai più importanti, formano la tua personale esposizione nella “galleria dei volti”.

In ognuno esiste qualcosa di te e in loro rimane un pò di te. E’ la potenza dello scambio, l’energia delle differenze, il miracolo della prossimità, il gioco della contaminazione.

Altre vite, altri volti, altre occasioni… Se vogliamo, ci sono tanti altri disposti ad accogliere la nostra foto nello loro galleria dei volti, specie se ci ritrae con sorriso aperto e accogliente. 

L’attitudine al sorriso ci aiuta a catturare anche quell’unico elemento di positività che rimane a galla tra tanti limiti. Ed è proprio quella positività nascosta, quell’unica bella scoperta che ci motiva a sorridere nell’affermazione che tutti, proprio tutti abbiamo da prendere e da dare.  Non liquidiamo chi non sembra interessarci. Siamo pazienti e tenaci e scopriremo davvero tanto.

Sorridiamo ammirando le emozioni dell’altro, così differenti dalle nostre; scopriamo con soddisfazione i suoi meriti, senza invidia, né gelosia; diamo valore alle sue peculiarità, alla sua inestinguibile originalità; rispettiamo i segreti che ama custodire e la fatica che mette del proteggersi dalle invadenze e dalle esclusioni, dall’isolamento e dal giudizio sommario… sorridiamo per aver fatto un nuovo incontro!

Accorciamo le distanze! Fidiamoci, avanziamo, creiamo alleanze sulla base di costruzioni e di scambio di confronto e contaminazioni . Potremo ritrovarci sul suo percorso… e, allora, ci sentiremo meno soli e un pò più in compagnia!


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