Per diventare ricchi…

È difficile diventare ricchi dentro e fuori se si vive con la paura costante di perdere ciò che si ha. La ricchezza – materiale, emotiva, relazionale – non è mai solo accumulo, ma capacità di osare, di fare spazio al nuovo, di attraversare l’incertezza mettendo in conto che possiamo anche perdere. È un salto, talvolta, senza rete di protezione. È un investimento, una causa per cui sentiamo che vale la pena lottare, senza avere sempre il tempo di ponderare tutto per bene.

Il senso del rischio non appartiene agli incoscienti ma a chi ha sviluppato una profonda responsabilità verso la propria vita. Chi si sente davvero custode del proprio cammino e, più che sapere ciò che desidera, conosce perfettamente ciò che non vuole, è anche capace di giocare fino in fondo, sapendo che restare immobili non lo proteggerà da nulla, anzi lo condannerà alla mediocrità.

Far finta di nulla, nascondersi dietro silenzi prudenti, non affermare ciò in cui si crede, rimanere a bordo campo nell’attesa di vedere chi vincerà prima di schierarsi… può sembrare furbo ma in realtà è un ostacolo enorme a una vita autentica, creativa, appassionata. Il compromesso è dei forti ma il suo obiettivo non è permetterci di rimanere a galla in qualunque stagione: ci saranno tempi in cui la riva ci salva e dobbiamo attendere fiduciosi ed altri in cui una barca saprà come farci allontanare dal molo.

Essere sempre d’accordo con tutti senza ragionare, annuire ad ogni affermazione, temere gli strappi, le perdite, le rotture; cercare di tenere insieme chi insieme fa fatica a starci; continuare a dirsi: “oramai è così” oppure “vorrei avere la forza di dirgli tutto ciò che penso…” e sentire il tremore dentro, la paura di sbagliare ad ogni tentativo di liberarci da questo o quel padrone; e quel sottile timore di restare immobili, terrorizzati dal rischio di perdere la strada ogni volta che vorremmo oltrepassare il limite, anche solo per gioco o per il gusto di trasgredire; quando consideriamo “sogni” quelli che sogni non sono perché siamo attanagliati dai sensi di colpa o dal senso del dovere… Tutto questo ci costringe all’adattamento e alla rinuncia che ci danno la percezione di vivere la vita di un altro.

Allenarsi al rischio significa allenarsi al coraggio: iniziare a fare scelte anche quando non sono comode, dire “io ci sono”anche quando il cuore trema, vincere l’ansia di sbagliare per lasciarsi guidare dal desiderio di vivere pienamente.

Non si tratta di buttarsi nel vuoto senza pensare, ma di imparare a fidarsi delle proprie gambe mentre si cammina, dei propri occhi mentre si guarda lontano, del proprio istinto mentre si decide.


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