La vita prende, la vita dà…

A volte è un lutto a riunire persone che non si vedevano da tempo. Un momento duro, silenzioso che porta con sé comunque, qualcosa di inaspettato.
Non una consolazione — perché nulla bilancia la perdita ed il dolore che comporta — ma una presenza che rinforza, che resta, che fa bene al cuore.

Questa mattina mi sono ritrovata per l’ultimo saluto ad un mio cognato, tra persone a cui sono legata da affetto profondo che il tempo e la distanza non hanno mai davvero scalfito. Anzi, si riscopre sempre più forte, nonostante le distanze degli uni dagli altri. Abbracci, sguardi, sorrisi trattenuti, piccole frasi che rassicurano che ci siamo gli uni per gli altri… E quella sensazione così chiara, quasi tangibile, di essere attesa, cercata, amata e, così rara, che capita solo quando provi il piacere di avvertire che la tua presenza conti qualcosa davvero.

È stato un incontro intenso, difficile, ma anche straordinariamente pieno.
Un senso di appartenenza che non si spiega solo con i legami di sangue, ma con qualcosa di più: la cura, la memoria condivisa, l’appartenenza che attraversa le generazioni.

Quando è arrivato il momento di andare via, ho sentito che non volevo farlo.
Non ancora.
Non così in fretta.

E allora ho fatto una promessa.
A me stessa, a loro, forse anche alla vita.
Di non aspettare più “l’occasione giusta”.
Di non rimandare il tempo degli affetti.
Di esserci, di tornare, di costruire nuove vicinanze.
Lo farò.

Perché sì, la vita prende. Ma se abbiamo il coraggio di restare aperti, ci accorgiamo che continua anche a dare.
E a volte, ci restituisce qualcosa di infinitamente prezioso:
la sensazione piena di non essere soli.



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